ex-Jugoslavia 1987 - 1990Trent’anni fa il 1990, l’ultimo anno della Jugoslavia unita. L’ultimo anno in cui si poté dire che si “andava al mare in Jugoslavia”: dopodiché, lentamente, si imparerà a dire che si va in vacanza in Croazia, anche se nei primi anni novanta i pernottamenti dei turisti sulla costa dalmata scenderanno ai livelli del 1960. D’altronde nel 1990 giungeva a maturazione quel crescendo rossiniano che erano stati gli anni ottanta, ovvero un vorticoso e confuso processo di strappi, di fratture, di rivalità senza fine, in un clima rissoso e violento da “osteria balcanica”, per dirla con Krleza: “Samo da rata ne bude”, “Basta che non ci sia la guerra”, titolava una canzone del notissimo cantautore Dorđe Balasevic nel 1986, quando mancano ancora cinque anni all’inizio degli scontri armati e nessuno immagina il tragico epilogo. Eppure già c’è “qualcosa nell’aria” e c’è fin dalla morte di Tito: infatti nella canzone Balašević ricorda il 1980 – l’anno della morte del Maresciallo – ed il “treno nero” che si porta via la salma di Tito. E su questo treno se ne va lui stesso ed il paese intero.
In un certo senso è vero: a tappe, il paese chiamato Jugoslavia se ne stava andando alla deriva, come nell’onirica scena finale di “Underground”, ed il 1990 fu solo l’anno della sua massima insostenibilità sistemica. ©Vittorio Filippi, 09/09/2020 (https://www.balcanicaucaso.org/) Queste immagini fanno parte di due servizi che feci alla vigilia della disgregazione della Jugoslavia unita. La prima volta , nell'aprile 1987, in tre settimane feci di mia iniziativa, senza alcuna committenza, il giro delle repubbliche della Jugoslavia (tranne il Montenegro) e della regione autonoma del Kosovo. La seconda volta, nel 1990, inviato da un mensile italiano, viaggiai per una diecina di giorni tra Bosnia Erzegovina e Serbia, con un breve soggiorno nella regione autonoma della Vojvodina, tra le sue minoranze rumene e slovacche. Era nell'aria la fine di un'epoca e volevo tentare di tradurre in immagini quel periodo in bilico sull'orlo del precipizio, ma dare anche un'idea della ricchezza di culture diverse e di cosa avrebbe potuto diventare il Paese se i nazionalismi a lungo covati non fossero esplosi in maniera drammatica. Riporto le parole di Luciano Del Sette, mio compagno di viaggio nell'autunno del 1990 per lil mensile Atlante: Con la morte di Tito è venuto a mancare l'unico elemento di coesione. L'atmosfera di lotta interetnica, da cui la violenza fisica è tutt'altro che assente, si respira forte. Torme di ragazzi e ragazzotti, seguaci di Vuk Draskovic ( leader del Movimento del Rinnovamento Serbo) scorrazzano a bordi di auto gridando slogan e impugnando bandiere la cui asta sembra avere più la funzione di randello che di sostegno. Ahinoi, l'auto su cui ci muoviamo è targata Lubiana: sguardi e parole al nostro indirizzo non sono certo all'insegna della gentilezza. E pensare che stiamo andando alla scoperta di una dimensione di pace: i monasteri ortodossi, capolavori artistici e orgoglio della Serbia. @ Luciano Del Sette 1990. |
Jugoslavia 1990: panoramica su Sarajevo dall'alto della collina di Alifakovac.
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Sarajevo 1990:
la Vijecnica,la biblioteca di Sarajevo, che nella notte tra il 25 e 26 agosto 1992 sarebbe stata bombardata dell'esercito serbo bosniaco, subendo gravissimi danni con migliaia di volumi distrutti nel rogo. |
Sarajevo 1990:
il mercato nel quartiere della Bascarsija (la piazza del mercato). |
Sarajevo 1987:
locale nel quartiere della Bascarsija. Sui muri, oltre al ritratto di Tito,ricordi dei giochi olimpici invernali 1984. |
Sarajevo, 1990:
Le impronte che ricostruiscono la posizione da cui Gavrilo Princip, il rivoluzionario del gruppo “Unità o morte” sparò il 28 giugno 1914 all'Arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo, erede al trono di Vienna, e la lapide posta a ricordo dell'attentato. |
Sarajevo, 1987:
Il regista Emir Kusturica, allora già famoso per "Ti ricordi di Dolly Bell", "Papà è in viaggio d'affari",con la sua "The No Smoking Orchestra", suona in una discoteca della capitale bosniaca. |
Sarajevo, 1987:
Il regista Emir Kusturica, allora già famoso per "Ti ricordi di Dolly Bell, Papà è in viaggio d'affari", davanti la Moschea dell'Imperatore. |
Sarajevo, 1990:
interno della Moschea dell'Imperatore,la prima costruita (1457) dopo la conquista ottomana della Bosnia. |
Sarajevo, 1990:
sulla collina di Alifakovac: veduta del grande cimitero turco al di là del fiume. |
Bosnia Erzegovina, 1990:
il cimitero dei Bogomili vicino il villaggio di Pocitelj. I bogomili erano una setta cristiana (manicheisti)apparsa fra gli Slavi della penisola balcanica sullo scorcio del sec. IX |
Bosnia Erzegovina, 1990:
Mostar, capitale della Erzegovina: il fiume e lo Stari Most (ponte vecchio) sulla Neretva, costruito dagli Ottomani nel 1576. |
Bosnia Erzegovina, 1990:
Mostar, capitale della Erzegovina, lo Stari Most (ponte vecchio) sulla Neretva, costruito dagli Ottomani nel 1576. |
Medjugorje, Bosnia Erzegovina, 1987:
fedeli davanti il santuario della Madonna. |
Medjugorje, Bosnia Erzegovina, 1987:
fedeli nel Santuario della Madonna. |
Croazia 1987: i cantieri navali "3 maggio" nel porto di Rijeka (Fiume), il più importante della ex-Jugoslavia.
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Prizren 1990, nella Regione Autonoma del Kosovo, ai confini con l'Albania e la Repubblica della Macedonia, allora la parte più meridionale della Jugoslavia.
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Prizren 1987, nella Regione Autonoma del Kosovo, ai confini con l'Albania e la Repubblica della Macedonia, allora la parte più meridionale della Jugoslavia.
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Prizren(Regione autonoma del Kosovo), Pasqua ortodossa 1987:
il vescovo della Diocesi di Raska e Prizren, Pavle, che succesivamente sarebbe diventato il Patriarca serbo, si appresta a celebrare la Pasqua ortodossa nella cattedrale. |
Prizren(Regione autonoma del Kosovo), Pasqua ortodossa 1987:
il vescovo della Diocesi di Raska e Prizren, Pavle, che succesivamente sarebbe diventato il Patriarca serbo, si appresta a celebrare la Pasqua ortodossa nella cattedrale. |
Kosovo, Pasqua Ortodossa 1987:
I fedeli davanti al Monastero Patriarcale di Pec. Il complesso di chiese è la sede spirituale e il mausoleo degli arcivescovi e patriarchi serbi. |
Kosovo, Pasqua Ortodossa 1987:
I fedeli davanti al Monastero Patriarcale di Pec. Il complesso di chiese è la sede spirituale e il mausoleo degli arcivescovi e patriarchi serbi. |
Kosovo, Pasqua Ortodossa 1987:
Interno del Monastero Patriarcale di Pec. Il complesso di chiese è la sede spirituale e il mausoleo degli arcivescovi e patriarchi serbi. |
Pristina 1987, capitale del Kosovo, allora Regione autonoma della Serbia: un'aula dell'università.
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Pristina 1987, capitale del Kosovo, allora Regione autonoma della Serbia: un'aula dell'università.
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Pristina 1987, capitale del Kosovo, allora Regione autonoma della Serbia.
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Pristina 1987, capitale del Kosovo, allora Regione autonoma della Serbia:
la biblioteca pubblica, esempio di architettura socialista brutalità, progettata dall’architetto croato Andrija Mutnjaković e terminata nel 1982. |
Pristina, capitale del Kosovo, nel 1987 Regione autonoma della Serbia:
Il Palazzo della Gioventù e dello Sport, comunemente chiamato Boro-Ramizi, fu costruito nel 1977 per attività sociali, pubbliche, culturali e sportive. |
Pristina, capitale del Kosovo, nel 1987 Regione autonoma della Serbia:
Il Palazzo della Gioventù e dello Sport, comunemente chiamato Boro-Ramizi, fu costruito nel 1977 per attività sociali, pubbliche, culturali e sportive. |
Kosovo, nel 1987 Regione autonoma della Serbia: giorno di mercato a Pec.
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Kosovo, nel 1987 Regione autonoma della Serbia: giorno di mercato a Pec.
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Kosovo, nel 1987 Regione autonoma della Serbia: giorno di mercato a Pec.
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Kosovo, nel 1987 Regione autonoma della Serbia: giorno di mercato a Pec.
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Kosovo, nel 1987 Regione autonoma della Serbia: giorno di mercato a Pec.
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Kosovo, nel 1987 Regione autonoma della Serbia: giorno di mercato a Pec.
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Una strada di Skopje, Repubblica Socialista di Macedonia, 1987:
Il nuovo piano urbanistico della città dopo il terremoto del 1963 fu affidato al celebre architetto giapponese Kenzō Tange e i lavori furono terminati attorno al 1980. |
Una strada di Skopje, Repubblica Socialista di Macedonia, 1987:
Il nuovo piano urbanistico della città dopo il terremoto del 1963 fu affidato al celebre architetto giapponese Kenzō Tange e i lavori furono terminati attorno al 1980. |
Una strada di Skopje, Repubblica Socialista di Macedonia, 1987:
Il nuovo piano urbanistico della città dopo il terremoto del 1963 fu affidato al celebre architetto giapponese Kenzō Tange e i lavori furono terminati attorno al 1980. |
Una donna Rom in una strada di Skopje, Repubblica della Macedonia, 1987:
Il nuovo piano urbanistico della città dopo il terremoto del 1963 fu affidato al celebre architetto giapponese Kenzō Tange e i lavori furono terminati attorno al 1980. |
Una strada di Skopje, Repubblica Socialista di Macedonia, 1987:
Il nuovo piano urbanistico della città dopo il terremoto del 1963 fu affidato al celebre architetto giapponese Kenzō Tange e i lavori furono terminati attorno al 1980. |
Repubblica Socialista di Macedonia, 1987: La Moschea dipinta di Tetovo, considerata la capitale della minoranza albanese in Macedonia. la Moschea colorata (Sarena Dzamija) fu costruita alla fine del XV sec e ricostruita nel 1833.
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Repubblica Socialista di Macedonia, 1987: La Moschea dipinta di Tetovo, considerata la capitale della minoranza albanese in Macedonia. la Moschea colorata (Šarena Džamija) fu costruita alla fine del XV sec e ricostruita nel 1833.
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Višegrad, Bosnia Erzegovina,1987:
pescatori vicino al ponte sul fiume Drina (Ponte di Mehmed Pasa Sokolovic) al confine con la Serbia. Ha dato il titolo a un romanzo scritto da Ivo Andric pubblicato nel 1945, e che fece attribuire all'autore il Premio Nobel per la letteratura per l'anno 1961. |
Višegrad, Bosnia Erzegovina,1987:
Alcune persone attraversano il ponte sul fiume Drina (Ponte di Mehmed Pasa Sokolovic) che unisce la Bosnia Erzegovina alla Serbia. Il ponte ha dato il titolo a un romanzo scritto da Ivo Andric pubblicato nel 1945, e che fece attribuire all'autore il Premio Nobel per la letteratura per l'anno 1961. |
Kragujevac (Serbia), 1987:
La fabbrica Zastava è stata una fabbrica di auto, armi e macchinari fondata nel 1853 ed attiva fino al 2008 nella città serba di Kragujevac. La sua prima attività per quasi un secolo fu la costruzione di armi ma è stata molto presente nel settore delle automobili grazie ad un importante accordo fatto con Fiat sin dal 1953 e portato avanti fino al 2011. La produzione di vetture è terminata nel 2011, quando Fiat ha acquisito gli stabilimenti produttivi di Kragujevac per la produzione della Fiat 500L. |
Kragujevac (Serbia), 1987: operaio della fabbrica Zastava.La Zastava è stata una fabbrica di auto, armi e macchinari fondata nel 1853 ed attiva fino al 2008 nella città serba di Kragujevac. La sua prima attività per quasi un secolo fu la costruzione di armi ma è stata molto presente nel settore delle automobili grazie ad un importante accordo fatto con Fiat sin dal 1953 e portato avanti fino al 2011.
La produzione di vetture è terminata nel 2011, quando Fiat ha acquisito gli stabilimenti produttivi di Kragujevac per la produzione della Fiat 500L. |
Kragujevac (Serbia), 1987: operaio e apprendisti della fabbrica Zastava.
La Zastava è stata una fabbrica di auto, armi e macchinari fondata nel 1853 ed attiva fino al 2008 nella città serba di Kragujevac. La sua prima attività per quasi un secolo fu la costruzione di armi ma è stata molto presente nel settore delle automobili grazie ad un importante accordo fatto con Fiat sin dal 1953 e portato avanti fino al 2011. La produzione di vetture è terminata nel 2011, quando Fiat ha acquisito gli stabilimenti produttivi di Kragujevac per la produzione della Fiat 500L. |
Kragujevac (Serbia), 1987: impianti della fabbrica Zastava.
Slogan socialisti: Autogestione-Bandiera Rossa Kragujevac! Contate su di noi giovani lavoratori! |
Kragujevac (Serbia), 1987: operaio della fabbrica Zastava.
La Zastava è stata una fabbrica di auto, armi e macchinari fondata nel 1853 ed attiva fino al 2008 nella città serba di Kragujevac. La sua prima attività per quasi un secolo fu la costruzione di armi ma è stata molto presente nel settore delle automobili grazie ad un importante accordo fatto con Fiat sin dal 1953 e portato avanti fino al 2011. La produzione di vetture è terminata nel 2011, quando Fiat ha acquisito gli stabilimenti produttivi di Kragujevac per la produzione della Fiat 500L. |
Kragujevac (Serbia), 1987: operaia della fabbrica Zastava.
La Zastava è stata una fabbrica di auto, armi e macchinari fondata nel 1853 ed attiva fino al 2008 nella città serba di Kragujevac. La sua prima attività per quasi un secolo fu la costruzione di armi ma è stata molto presente nel settore delle automobili grazie ad un importante accordo fatto con Fiat sin dal 1953 e portato avanti fino al 2011. La produzione di vetture è terminata nel 2011, quando Fiat ha acquisito gli stabilimenti produttivi di Kragujevac per la produzione della Fiat 500L. |
Belgrado, 1987: operaio nella fabbrica di trattori IMT.
Nel 2018 L’IMT, in bancarotta, è stata venduta alla ditta indiana TAFE. |
Belgrado 1987:
Belgrado 1987. Pubblicità per un concerto della banda rock Elektricni Orgazam. |
Belgrado 1987. Giocatori di scacchi nei giardini della fortezza Kalemegdan.
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Belgrado 1987: la Knez Mihailova, una delle più importanti strade del centro cittadino.
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Belgrado 1987: giovani lungo la Knez Mihailova, una delle più importanti strade del centro cittadino.
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Belgrado 1987: giovani ad una festa di compleanno nella discoteca "Akademija". L’Akademija è una delle discoteche storiche di Belgrado avendo iniziato la sua attività nel 1980.
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Belgrado 1987: giovani ad una festa di compleanno nella discoteca "Akademija". L’Akademija è una delle discoteche storiche di Belgrado avendo iniziato la sua attività nel 1980.
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Belgrado 1987: giovani ad una festa di compleanno nella discoteca "Akademija". L’Akademija è una delle discoteche storiche di Belgrado avendo iniziato la sua attività nel 1980.
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Manasija (Serbia), 1990: Un corteo funebre si dirige al cimitero del paese con offerte in memoria del defunto.
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Manasija (Serbia), 1990: Un corteo funebre si dirige al cimitero del paese con offerte in memoria del defunto.
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Serbia 1990: Il monastero di Kalenic è un importante monastero serbo-ortodosso vicino a Rekovac, nella Serbia centrale, celebre soprattutto per i suoi affreschi dell'inizio del XV secolo.
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Serbia 1990: monastero serbo-ortodosso di Kalenic. Prota Milyoe (Padre Emilio) con un antico Vangelo russo.
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Serbia 1990: Il portale di ingresso del Monastero di Zica (vicino Kraljevo), interamente ricoperto di affreschi.
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Serbia 1990: Il portale di ingresso del Monastero di Zica (vicino Kraljevo), interamente ricoperto di affreschi.
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Serbia 1990: il paesaggio della campagna della Serbia meridionali nei suoi colori autunnali.
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Ex-Jugoslavia,1990.Il villaggio di Uzdin, in Vojvodina, regione autonoma della Serbia.
Ad Uzdin vive una numerosa comunità rumena, di fa parte anche questa coppia che alleva oche per la fabbricazione artigianale di piumini d'oca. |
Ex-Jugoslavia,1990.Il villaggio di Uzdin, in Vojvodina, regione autonoma della Serbia.
Ad Uzdin vive una numerosa comunità rumena. Alcuni allevano oche per la fabbricazione artigianale di piumini d'oca. |
Ex-Jugoslavia,1990.Il villaggio di Uzdin, in Vojvodina, regione autonoma della Serbia.
Uomini appartenenti alla comunità slovacca. |
Serbia 1987: Kuca Cveca (Casa dei fiori in serbo) è un monumento funebre costruito presso la collina di Dedinje a Belgrado in Serbia che ospita la salma del maresciallo Tito, presidente della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia dal 1953 al 1980, morto il 4 maggio di quell'anno.
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Jablanica (Serbia) 1990:
manifestazione del Partito BiH (Partito del Cambiamento democratico, già comunista, nel 1990 alleato coi socialisti): Partecipanti con il ritratto di Tito. |
Jablanica (Serbia) 1990:
giovani partecipanti ad una manifestazione del Partito BiH (Partito del Cambiamento democratico, già comunista, nel 1990 alleato coi socialisti). |
Jablanica (Serbia) 1990:
giovani partecipanti ad una manifestazione del Partito BiH (Partito del Cambiamento democratico, già comunista, nel 1990 alleato coi socialisti). |
Jablanica (Serbia) 1990:
manifestazione del Partito BiH (Partito del Cambiamento democratico, già comunista, nel 1990 alleato coi socialisti): Partecipanti con il ritratto di Tito. |
Jablanica (Serbia) 1990:
manifestazione del Partito BiH (Partito del Cambiamento democratico, già comunista, nel 1990 alleato coi socialisti). |
Jablanica (Serbia) 1990:
bambini sul cannone " cimelio" della battaglia della Neretva, quando Il ponte in ferro di Jablanica sulla Neretva fu fatto saltare il 22 febb. 1943 dai partigiani jugoslavi nel corso della battaglia contro le truppe nazifasciste. |